Sunday, June 22, 2025
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Morto avvelenato Murdoch, cane della Protezione Civile di San Marino: “Atto codardo, fermate questo orrore”


Era un cane da soccorso, un compagno di squadra della Protezione Civile di San Marino, un simbolo di una dedizione e un coraggio diretti ad aiutare il prossimo. A soli cinque anni, Murdoch è stato stroncato da un sospetto avvelenamento. La sua morte ha acceso la rabbia e la paura nella comunità sammarinese, mentre cresce l’urgenza di proteggere gli animali con misure concrete.

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“Ci ha dato tanto. Ora il nostro guerriero non c’è più”

Murdoch non era un cane qualunque. “È arrivato da noi pazzo da legare (da qui il suo nome), ma ci ha da subito conquistati per la sua simpatia e dolcezza”, racconta l’Unità Cinofila da Soccorso San Marino. Era diventato un formidabile cane da ricerca in superficie (Hrd) e, a cinque anni, era nel pieno delle sue forze.

L’ultimo addestramento è stato l’inizio dell’incubo. “Ieri mattina (3 giugno ndr) ha iniziato a mostrare segnali di disagio, fino a manifestare sintomi preoccupanti. Da lì la corsa dalla veterinaria che preallertata era pronta a soccorrerlo”. I sintomi erano chiari: avvelenamento. Nonostante le cure e il ricovero in terapia intensiva, Murdoch non ce l’ha fatta. “Questa mattina (4 giugno ndr) il nostro guerriero non c’è l’ha fatta”, scrivono i volontari, con un dolore che taglia il fiato.

Con lui c’era anche Teha, una Labrador di dieci mesi, sua inseparabile compagna. Anche lei ha mostrato sintomi da avvelenamento, ma è fuori pericolo. “Dovrà rimanere controllata per qualche giorno ma sta bene”.

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Bocconi avvelenati e paura

Non è un caso isolato. A San Marino il “killer dei cani” torna a colpire e semina morte e panico. I cittadini si stanno organizzando per manifestare davanti a Palazzo Pubblico, esasperati da una situazione che sembra fuori controllo.

L’Unione Sammarinese Lavoratori e l’Unione Consumatori parlano chiaro: “C’è l’urgenza di una soluzione immediata che fermi le morti e la paura”. Il provvedimento verso il presunto colpevole – oggi agli arresti domiciliari – non ha fermato le esche avvelenate, né salvato Murdoch.

“Riteniamo importante che le operazioni di bonifica siano rafforzate ed estese anche oltre l’area di Fiorentino, così da rispondere concretamente all’allarme sociale emerso”, chiedono i sindacati.

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“Atti di crudeltà intollerabile”

Anche A.N.I.M.A., l’associazione per i diritti degli animali, ha reagito con fermezza: “L’avvelenamento di animali è un crimine vile e codardo, un atto di crudeltà intollerabile che mette in pericolo la sicurezza di cittadini, famiglie e volontari”.

Ma non è tutto. “Ancora più inquietanti sono gli atti vandalici compiuti ai danni di chi si impegna per la tutela degli animali”, si legge nel comunicato. “Colpire chi si batte contro la violenza è un attacco all’intera comunità”.

L’associazione ha annunciato la volontà di costituirsi parte civile nel processo per attentato alla salute pubblica e invita tutti a segnalare qualsiasi comportamento sospetto: “La civiltà di una comunità si misura anche da come tratta i più deboli. Non resteremo in silenzio davanti a questi atti ignobili”.

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Una legge per gli animali. Ma ora serve agire subito

Sul tavolo delle istituzioni c’è ora un progetto di legge per una maggiore tutela degli animali, con il coinvolgimento della Segreteria alla Giustizia, dei consiglieri di maggioranza e dell’associazione A.P.A.S. Anche A.N.I.M.A. sarà presente. Ma il tempo stringe.

“Il Segretario di Stato al Territorio, Matteo Ciacci, ha mostrato disponibilità al confronto e volontà di intervenire con determinazione per restituire fiducia e sicurezza al territorio”, riferiscono Usl e Ucs. Ma le morti continuano. La rabbia cresce. E il dolore, quello vero, resta.

Il gatto Tito, grato per esser stato salvato, porta la sua “appiccicosità” a un livello superiore

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L’ultimo saluto a Murdoch

“Noi oggi salutiamo così un gran cane”, scrive l’Unità Cinofila. Le parole sono semplici, ma pesano come macigni. “Ci stringiamo alla nostra Presidentessa Rosa Fiore e Massimiliano Ceccarini che stanno affrontando questa grande perdita e lottano al fianco della piccola Teha”.

Murdoch non tornerà. Ma la sua morte chiede giustizia. E una risposta immediata.

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